Polistes

Morfologia dei Polistes: corpo slanciato e dalle zampe lunghe (che tipicamente tengono distese durante il volo), di dimensioni che variano tra 1.5 e 2 cm, dalla caratteristica colorazione nera a strisce gialle.

Le vespe sociali appartengono alla famiglia dei Vespidae. Le specie italiane appartengono alle sottofamiglie delle Polistinae e delle Vespinae e ai generi Polistes, Vespa, Vespula e Dolichovespula.

GENERE POLISTES

Il genere Polistes è cosmopolita e conta piu di 150 specie. In Italia è molto comune con specie tipiche di pianura e di collina (P. dominulus, P. gallicus, P. nimphus) e una specie (P. biglumis) che si ritrova fino a 2000 metri di altezza sulla Alpi e sugli Appennini. Queste specie appartengono ad un sottogenere (Polistes ss.) diverso da quello (Aphanilopterus) cui appartengono le specie americane (P. fuscatus, P, exclamans, P. annularis ecc.). Sono vespe dal corpo slanciato e dalle zampe lunghe (che tipicamente tengono distese durante il volo), di dimensioni che variano tra 1.3 e 2 cm, dalla caratteristica colorazione nera a strisce gialle.

Cladogramma Polistes

Cladogramma (albero filogenetico) della famiglia Vespidae con le principali sottofamiglie e generi.

Il ciclo biologico inizia, a seconda della latitudine e delle condizioni atmosferiche, in marzo-aprile: le femmine fecondate, che hanno passato l’inverno in siti riparati, iniziano la costruzione di un nuovo nido. In alcune specie una sola fondatrice dà vita alla colonia ma in altre (come Polistes dominulus) più femmine fecondate possono associarsi per fondare un nido comune. Tra queste femmine, dopo lo svolgimento di combattimenti preliminari, si stabilisce una gerarchia di dominazione lineare, ed in base a questa una sola femmina, la prima nella scala gerarchica e quella che domina tutte le altre, (alfa), resta in grado di deporre le uova. Tutte le altre femmine subiscono una regressione ovarica e si specializzano in compiti e lavori di tipo ”operaio”, come il foraggiamento, la raccolta di materiale per la costruzione, ecc. Se la femmina conduttrice muore, essa può essere sostituita alla guida della colonia dalla femmina che la segue nella scala gerarchica (beta) alla quale si sviluppano di nuovo gli ovari. Verso la fine di maggio o i primi di giugno iniziano a sfarfallare le prime figlie, queste sono di dimensioni leggermente più piccole delle fondatrici e portano avanti i lavori più faticosi aiutando la madre ad allevare altre sorelle: sono le operaie. Gli ovari di queste femmine restano di dimensioni ridotte a meno che la conduttrice non scompaia, in questo caso alcune operaie possono arrivare a deporre delle uova dalle quali si svilupperanno dei maschi. Verso meta luglio iniziano a sfarfallare i maschi e, subito dopo, le femmine future fondatrici. E’ questo il massimo punto di espansione della colonia ed il momento in cui gli insetti sono più aggressivi nella difesa della stessa. I maschi iniziano voli di pattugliamento nelle ore più calde della giornata e nel corso di questi voli si accoppiano con le femmine future fondatrici. Una volta fecondate (gli spermi vengono immagazzinati in una spermateca annessa all’ovario) queste femmine si mettono alla ricerca di un posto adatto per lo svernamento nel quale si trasferiscono definitivamente all’arrivo della cattiva stagione.

L’organizzazione sociale dei Polistes e caratterizzata dalla presenza di caste comportamentali e non morfologiche. Sebbene esistano vistose differenze dimensionali tra le prime operaie e le femmine future fondatrici l’aumento di dimensioni nelle femmine sfarfallate e pressoché continuo ed e dovuto alle migliori condizioni trofiche che la colonia incontra nel corso della stagione. L’attività di dominazione della femmina conduttrice sembra essere l’elemento regolatore della vita sociale.

Cladogramma Polistes

Parentele filogenetiche nei Polistes: cladogramma (albero filogenetico) del genere Polistes. Si noti come le principali specie Nord Americane (in verde) appartengano ad un sottogenere diverso da quello cui appartengono le principali specie europee (in azzurro).

 

Nido Polistes

Il nido dei Polistes: questi Vespidi costruiscono nidi che consistono di un solo favo, privo di involucro, che viene attaccato al substrato per mezzo di un peduncolo. Come negli altri Vespidi il nido è costruito con materiale legnoso impastato con saliva e raggiunge dimensioni massime che di rado superano i 10 cm di diametro e le 300 celle. La popolazione coloniale adulta delle varie specie raramente arriva al centinaio di individui. I siti di nidificazione possono essere vari ma sono sempre caratterizzati da assenza di umidità. Alcune specie sono molto termofile e preferiscono spazi ristretti e riparati e, nello stesso tempo, ben esposti al sole come quelli che si ritrovano sotto le tegole dei tetti o sotto tettoie di lamiera o di plastica o in tubi di ferro usati per la costruzione di ponteggi (P. dominulus); altre preferiscono nidificare su piante arbustive (P. gallicus, P. nimphus), altre ancora impiantano i loro nidi su pietre o muretti (P. foederatus, P. biglumis).